Le donne che seguono una dieta chetogenica per perdere peso rapidamente o trattare altri disturbi hanno buone probabilità di notare cambiamenti nel ciclo mestruale. Queste alterazioni possono riguardare la durata del ciclo, così come l’intensità del flusso, o addirittura l’assenza delle stesse mestruazioni (amenorrea).
La possibilità di ripercussioni sul ciclo mestruale ha indotto gli specialisti a indagare più a fondo la possibile correlazione, in modo da stabilire se e in che modo questo tipo di dieta può costituire o meno un alleato del benessere femminile.
Prima di approfondire l’argomento e fare chiarezza sull’impatto che la dieta chetogenica può avere sull’equilibrio ormonale della donna è importante comprendere in cosa consiste questo tipo di regime alimentare.
Cos'è e come funziona la Dieta Chetogenica?
Originariamente messa a punto per trattare l’epilessia nei bambini farmaco-resistenti, la dieta chetogenica è oggi una scelta alimentare sempre più diffusa per la sua efficacia nel favorire un rapido dimagrimento e per i potenziali benefici per la salute metabolica.
Nello specifico, la keto diet è caratterizzata da un apporto limitato di carboidrati e moderato di proteine, a fronte di un alto contenuto di grassi che, di fatto, costituiscono il principale apporto calorico giornaliero.
Il meccanismo alla base del suo funzionamento consiste nell’indurre la chetosi: uno stato metabolico che stimola l’organismo a bruciare i grassi per favorire la produzione di sostanze acide come beta-idrossibutirrato, l'acido acetacetico e l’acetone, i corpi chetonici, e utilizzarle come fonte di energia alternativa ai carboidrati.
Esistono due tipi di chetosi:
- Chetosi endogena: l’organismo ricorre ai nostri tessuti adiposi per la produzione di corpi chetonici
- Chetosi esogena: l’organismo utilizza i grassi assunti dagli alimenti come fonte di energia alternativa
Per analogia, la dieta chetogenica può essere definita endogena o esogena: nel primo caso si tratta di un regime ipocalorico; nel secondo caso, invece, la principale fonte calorica è costituita dai grassi alimentari.
Oltre a favorire il consumo del grasso in eccesso, la chetosi incide favorevolmente sugli ormoni che stimolano l’appetito senza compromettere i livelli di quelli responsabili del senso di sazietà. Con una gestione meno problematica della fame è quindi possibile perdere peso più rapidamente senza correre il rischio di vanificare tutti gli sforzi.
I tempi di risposta, così come l’entità del dimagrimento, variano a seconda della flessibilità metabolica di ogni paziente: in generale, l’organismo si attiva non prima di 36/48 ore.
Vantaggi e svantaggi della Dieta Chetogenica
In base a quanto esposto, la dieta chetogenica è un regime alimentare che comporta numerosi vantaggi e la rende una valida risorsa nel trattamento di diverse problematiche.
Oltre alla perdita di peso e a contrastare l’obesità, la dieta chetogenica viene spesso impiegata in presenza di sindromi metaboliche in quanto favorisce la riduzione dei livelli di zucchero nel sangue e dei trigliceridi. Altri esempi di patologie associate al suo impiego sono il diabete di tipo 2, l’emicrania cronica e la sindrome dell’ovaio policistico.
Nonostante i potenziali vantaggi, la dieta chetogenica presenta anche alcune possibili limitazioni e rischi. Una delle principali preoccupazioni riguarda il suo impatto a lungo termine sulla salute cardiovascolare, poiché il consumo elevato di grassi saturi potrebbe aumentare il rischio di malattie cardiache.
Inoltre, l'eccessiva restrizione dei carboidrati potrebbe portare a carenze di fibre e altri nutrienti essenziali, se non pianificata adeguatamente. Alcune persone potrebbero inoltre sperimentare effetti collaterali come affaticamento, costipazione o carenza di energia durante l'adattamento iniziale alla dieta chetogenica.
L’impatto sul Ciclo Mestruale
Andando ad alterare alcuni livelli ormonali, alcune donne hanno riscontrato alterazioni del ciclo mestruale. Con un apporto minimo di carboidrati, i livelli di insulina tendono infatti a diminuire e questo può ripercuotersi sui meccanismi ormonali coinvolti nel ciclo mestruale, più nello specifico nella regolazione dell'ovulazione e della mestruazione.
Questi cambiamenti possono includere cicli più lunghi o più corti, flusso mestruale più leggero o più abbondante, o assenza di mestruazioni.
Ad oggi, le evidenze scientifiche sull'impatto della dieta chetogenica sul ciclo mestruale sono limitate e spesso contraddittorie.
Da un lato, alcune donne possono trarne vantaggio sperimentando una regolarizzazione del ciclo mestruale, magari venuta a mancare a causa di un’alimentazione non adeguata o a problematiche di altra natura. Mantenere un peso corporeo sano e regolare i livelli di insulina attraverso la dieta chetogenica potrebbe infatti favorire una maggiore regolarità del ciclo mestruale.
Altre, invece, potrebbero rilevare cambiamenti indesiderati.
Uno studio pubblicato sul Journal of Translational Medicine nel 2015 ha esaminato gli effetti di una dieta chetogenica su donne con sindrome dell'ovaio policistico (PCOS), una condizione caratterizzata da alterazioni ormonali. Lo studio ha riportato miglioramenti nei sintomi di PCOS, incluso il ripristino del ciclo mestruale regolare, in alcune partecipanti che seguivano una dieta chetogenica.
Considerazioni Individuali e Consigli Pratici
In conclusione, la relazione tra la dieta chetogenica e il ciclo mestruale è un argomento complesso e ancora in fase di studio. Mentre alcune evidenze suggeriscono una possibile influenza della dieta chetogenica sui livelli ormonali e sul ciclo mestruale, sono necessarie ulteriori ricerche per comprendere appieno questa relazione.
L’unica certezza al momento è che la risposta individuale alla dieta chetogenica può variare notevolmente in base al soggetto.
Nel frattempo, è importante essere consapevoli dei propri segnali corporei e consultare un professionista della salute per assistenza personalizzata prima di apportare cambiamenti significativi alla propria dieta.
Se si riscontrano cambiamenti nel ciclo mestruale mentre si segue una dieta chetogenica, è consigliabile consultare un medico o un dietologo per una valutazione approfondita e per discutere delle migliori strategie da adottare.